Un nuovo piccolo museo a Mombello
(articolo per Cronache Nostre, Laveno Mombello)

 

Da questo anno il nostro Comune si e’ arricchito  di una realtà un po’ difficile da definire: culturale? scientifico? educativo? Politico? Si tratta di un piccolo museo privato: il “Museum of Anthropocene Technology (MAT)”. Il suo nome in italiano è ancora più impossibile: Il Museo delle Tecnologie dell’Antropocene.  

L’Antropocene è la nuova era geologica, iniziata, secondo gli scienziati, con la prima bomba atomica nel 1945. Essa ha fatto vedere come l’umanità, tramite le sue tecnologie, è diventata una forza capace di cambiare la geologia della terra e di portarla, cioè l’umanità, alla sua stessa estinzione. Non dobbiamo più aspettare un impatto meteoritico o un supervulcano per vedere l’estinzione di specie animali e vegetali e la creazione di nuovi strati geologici. Oramai ne siamo responsabili noi stessi. La bomba atomica ha creato uno strato sottilissimo di radioattività artificiale intorno alla Terra, l’uso massiccio del carbone e il petrolio uno strato di fuliggine, e recentemente si è aggiunto lo strato delle microplastiche. Il MAT racconta L’Antropocene tramite diversi oggetti: sculture, libri, strumenti scientifici, foto, … Una collezione un po’ caotica.  

Spiega Frank Raes, fondatore del MAT: ”L’ispirazione per questo museo sono le Stanze delle Meraviglie, Le Wunderkammern del Rinascimento. In quella epoca l’Europe era governata da una grande confusione, generata dalle scoperte delle Americhe, dalla rinascita del pensiero classico ma anche dalla rinascita delle vecchie arti magiche e esoterico. Insomma: un grande pasticcio. Le stanze delle meraviglie, queste collezione di oggetti vari e bizzarri che venivano da mondi nuovi e vecchi, sono state fondamentali a creare un po’ di ordine. Si cominciava ad allestire gli oggetti  separando quelli fatti dalla natura da quelli fatti dal uomo. E così si è creato il pensiero moderno e analitico con le sue divisioni tra Naturalia e Artificialia, tra science e arte, etc. E’ chiaro che oggi ci troviamo di nuovo in una grande confusione, causata in gran parte da un apparato tecnologico-commerciale che produci una grande quantità di oggetti, anche inutili, e che porta a una degenerazione della natura e della società. Questo piccolo museo, il MAT, prova di parlare di questo nostro caos, tramite oggetti veri, forse un po’ strani, ma comunque oggetti che si possono toccare a che parlano più direttamente al pubblico. Per il momento siamo nella fase  di raccogliere questi oggetti. Li produce il museo stesso, fa degli scambi con altri musei, o fa un acquisto ogni tanto. Questo museo vuole essere, prima di tutto, una machina per guardare, con lo scopo di riaccendere la meraviglia e il dubbio e di far vedere come tutto è un po’ più complesso rispetto a quello che ci fa credere il modello consumistico. Il museo vuole essere Politico, con la “P” maiuscolo. Dobbiamo continuare a farci la domanda: come vogliamo vivere su questo Pianeta, tra di noi uomini e donne, e con il resto della natura? Per questo dobbiamo andare oltre le semplificazioni e le divisioni della Modernità e vedere le cose in maniera diversa, meno bianco-nero. I museo vuole essere un aiuto per questo. Sembra tutto un po’ complicato? Eppure il museo è fatto per i bambini, perché vuole parlare del loro futuro, e poi: quello che va bene per i bambini va bene anche per gli adulti!“

In attesa di una collocazione definitiva e l'apertura ufficiale, la collezione del Museo delle Tecnologie dell'Antropocene è allestita negli spazi del museoCASANOVA, via Leggiuno 32, Laveno-Mombello

Per organizzare una vista: postmaster@museumofanthropocenetechnology.org

Per ulteriori informazioni: www.museumofanthropocenetechnology.org

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